I Baccelli: soffici scampoli di idee, di tempo e di stoffa.

Il brand I Baccelli nasce dalla creatività della graphic designer Marianna Giulianelli che ha creato utilissimi (e bellissimi) oggetti transizionali per adulti e lattanti, curiosi complementi d’arredo, per ogni luogo, gusto ed età. Scopriamo qualcosa di più su questo mondo colorato.

  • Come è nato il tuo brand?

I Baccelli son nati quel giorno lì. Dietro due foglie di cavolo, dove ho scovato gli occhi più limpidi del mondo. Quelli che solo mentre diventi mamma puoi avere la fortuna di vedere. E per fermare un pensiero, quel pensiero molto magico, l’ho immaginato così. Un fagiolino, un seme curioso, un baccello magico, custode della natura e di coloratissimi bei pensieri. La fantasia, la stoffa, un ago e il filo hanno fatto il resto.

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  • Quali sono le linee guida dei tuoi progetti?

Una forma e infinite possibilità. Un soggetto e infinite identità.

  • Qual è il tuo miglior progetto/prodotto secondo te e perché?

Di progetti ne faccio sempre e i prodotti si moltiplicano, si declinano, si vestono e variano supporto, misura, stile e destinazione. Un progetto nel progetto che al momento mi piace tanto è quello della linea di baccelli&CO, derivati da una serie di micro laboratori durante i quali bambini dai 2 ai 10 anni dipingono il proprio baccello seguendone le linee guida e firmano la collaborazione creando una sorta di co-marketing ideale. Mi fanno molto ridere e mi regalano spunti interessanti.

  •  Quali caratteristiche principali deve avere il design a misura di bimbo?

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Credo che il design per essere a misura di bambino debba rispondere alle sue necessità e possibilità ma contemporaneamente coinvolgerlo e renderlo curioso di scoprire quali esse siano. Con un’ estetica, un racconto, lo stimolo ad immaginare.

  • Qual è un tema che ti sta a cuore e che vorresti sviluppare all’interno del tuo brand?

La capacità di un progetto di veicolarne altri. Avendo lavorato per diversi anni nell’ambito della comunicazione pubblicitaria mi sta a cuore l’idea di riuscire a portare un messaggio che mi piace attraverso un mezzo che mi piace, in modo che arrivi dove più mi piace.
Ne vedrete delle belle.

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Boa Kids: il french touch che mancava nella moda per bambini.

Oggi vi presentiamo una linea di vestiti per bambini davvero speciale: Boa Kids infatti realizza collezioni in piccole serie ed è una linea destinata ai bambini dagli 0 ai 10 anni.

Abiti particolari quindi che non troverete nella grande distribuzione, ma che saranno presenti nel nostro temporary store dal 19 al 21 dicembre.

Sentiamo dalla viva voce della sua creatrice, Valérie Tristan, quando e come è nato Boa Kids:

  • Come ha avuto origine il brand Boa Kids?

Spesso si dice che la gravidanza e l’arrivo di un bambino ti cambino la vita: bè per me è stato proprio così! Quando è nata mia figlia, quattro anni fa, ho deciso di lasciare la carriera come aiuto regista e lanciarmi in una nuova avventura, che era da sempre stata la mia seconda passione: la moda.

All’epoca nel mio quartiere non si trovavano facilmente vestiti per bambini che fossero di mio gusto e con un prezzo giusto. Le alternative erano o vestire il bimbo in modo molto classico e poco pratico (tipo abiti smock) o decisamente troppo pratico e poco estetico. Allora mi sono messa a disegnare, a cercare delle stoffe belle e originali e ho creato i primi modelli di Boa Kids.

Sono subito piaciuti e la mia casa si è poco a poco trasformata in un atelier-show room permanente!

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  • Quali sono le linee guida dei tuoi progetti?

I miei vestiti sono tutti handmade e realizzati in piccole serie, in modo da assicurare qualità e originalità ai miei clienti. Mi piace dare un senso di collezione alle mie creazioni. Più che il pezzo unico (come spesso sono le cose fatte a mano), mi piace elaborare una vera collezione con dei capi che si completano, delle fantasie principali e una scelta di colori per ogni stagione.

Per lo stile cerco sempre di associare l’eleganza alla praticità. I miei vestiti sono pensati per chi non vuole rinunciare a vestire i figli con stile, senza negar loro la comodità e l’autonomia che servono nell’abbigliamento di tutti i giorni. Non mi piace l’idea del vestito bello solo per la domenica. Per me l’eleganza è nella semplicità delle linee, dove la fantasia del tessuto, il bottone particolare, la balza, prendono una maggior importanza. Trascorro ore e ore dai fornitori per trovare fantasie uniche e bottoni con il colore giusto.

E poi cerco sempre di rispettare i miei gusti, anche se non sono per forza quelli del mercato. Non mi piace la tendenza del logo gigante o dei brillantini dappertutto, in questo sono più minimalista, sicuramente più “frenchy”!

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  • Qual è il tuo miglior progetto/prodotto secondo te e perché?

Ci sono tanti capi per bambine che sono piaciuti molto e che sono diventati dei classici di Boa Kids, ma la mia vera soddisfazione viene dal successo del pantalone di lana a fantasia per i maschietti, con vita elastica e doppiato di flanella. L’esempio perfetto dell’eleganza e della comodità che vince.

  • Quali caratteristiche principali deve avere il design a misura di bimbo?

Gioiso, bello e comodo!

  • Qual è un tema che ti sta a cuore e che vorresti sviluppare all’interno del tuo brand?

Mi piacerebbe molto proporre una linea di grembiuli belli e originali per il prossimo anno scolastico. Ma ci sto lavorando…

Per maggiori info: https://www.facebook.com/pages/BOA-boa-kids/210929315593528

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a.Da Lab: tesori nascosti nella macchina da cucire.

Design, complementi d’arredo, editoria per bambini, abbigliamento. XKIDS Temporary Store sarà tutto questo e molto di più. Come le piccole creazioni di a.Da Lab,  un laboratorio che unisce la passione per i tessuti alla mania del riuso, dando vita ad una collezione di tessili per grandi e piccini. Morbidi animali, cuscini, piccole sedute, bavaglini: semplici oggetti di uso comune che vengono realizzati a mano recuperando stoffe, tovaglie, vecchie camicie e lenzuola spaiate.

Abbiamo incontrato Francesca Poloni, architetto con la macchina da cucire, che dopo anni passati ad accumulare compulsivamente tessuti e abiti vintage, ha deciso che quel tesoro non poteva andare sprecato.

• Francesca, come è nato il tuo brand?

Prima di tutto a.Da Lab, che io considero un po’ il mio alter ego, è nata da poco, pochissimo. In compenso ha avuto una gestazione lunghissima, fatta di anni di “accumulo” di materiali, tessuti, idee, prototipi. E poi d’improvviso, grazie anche alla spinta di una cara amica, ho trovato il senso del mio collezionare ed ammassare, e mi sono ritrovata a.DA accanto. Da quel momento conviviamo pacificamente.

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• Quali sono le linee guida dei tuoi progetti?

Quando creo i miei oggetti sono molto istintiva, ma ci sono alcune caratteristiche che accomunano tutti i miei lavori. La prima è la scelta di utilizzare solo tessuti provenienti da vecchi vestiti, lenzuola, tovaglie. Non posso farne a meno, è quello che mi hanno insegnato e sta dentro i miei geni.
La seconda è la semplicità formale. Anche questa, più che una scelta, è una mia predisposizione. Mi piace togliere, semplificare. All’inizio le mie creature avevano gli occhi, ma con il tempo ho capito che erano superflui. Penso che un bambino stimoli di più la propria immaginazione se ha tra le mani un oggetto neutro, che può animare con la fantasia.
E poi c’è il piacere. Quello mio. È il motore di tutto quello che faccio.
Realizzando a mano ogni singolo pezzo, quello che mi guida è proprio questo: il gusto di accostare i tessuti, di sovrapporre pezzi, o di scovare un vecchio vestito e immaginare cosa può diventare.
• Qual è il tuo miglior progetto/prodotto secondo te e perché?

I figli, si sa, son tutti belli! A me sta particolarmente a cuore il primogenito, Coccodrillo Arturo, perché tutto è nato con lui.
È la prima creatura che ho immaginato, ed era destinata ad un bimbo speciale.
Fra gli altri prodotti mi divertono molto i tovaglini, bavaglini realizzati a partire da vecchi tovaglioli di stoffa che nessuno usa più.

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• Quali caratteristiche principali deve avere il design a misura di bimbo?

Il design per i bambini, si sa, è fatto da noi grandi. E spesso è tarato sulle esigenze/gusti/aspettative di noi genitori.
Sarò ripetitiva, ma la semplicità (che non è banalità) paga sempre.
Aiuta a non omologare il bambino, a renderlo più libero, meno schiacciato sulla nostra immagine.

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• Qual è un tema che ti sta a cuore e che vorresti sviluppare all’interno del tuo brand?

Da un po’ di tempo mi piacerebbe trovare il modo di sviluppare il tema degli stereotipi nel mondo dei bambini.
Ho in mente delle “creature” che possano aiutarli a non imbrigliare gli altri o loro stessi in cliché che non gli appartengono, che qualcun altro ha scelto per loro.
E quel qualcun altro di solito siamo noi.

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Zanzotti Design: stimolare l’immaginazione dei più piccoli attraverso il design.

Oggi vogliamo farvi conoscere più nel dettaglio un altro partecipante di XKIDS, parliamo del brand Zanzotti Design che realizza piccoli grandi oggetti per arredare le camere dei bambini con l’obiettivo principale di stimolare la loro immaginazione, attraverso i colori, le linee essenziali e i materiali utilizzati.

Abbiamo incontrato Eva Zanzotti, creatrice del marchio:

• Come è nato il tuo brand?

Ho sempre disegnato e realizzato oggetti di design per la casa, poi una cara amica mi ha invitato a partecipare al Salone del mobile di Milano, il cui tema era il mondo dei bambini. Non è stato difficile cambiare punto di vista e iniziare a pensare ad un mini mondo, in fondo sono mamma di due splendidi bambini, ispirazione delle mie creazioni e del mio logo: il pulcino.

Per questo evento ho realizzato una decina di oggetti e li ho presentati alla Cascina Cuccagna al Salone del mobile di Milano 2014. Qui inizia la ”storia “ di Zanzotti Design Kids.

• Quali sono le linee guida dei tuoi progetti?

I punti salienti che caratterizzano il mio stile sono :
– linee semplici, ferro e colore che stimolano la fantasia dei bambini.

• Qual è il tuo miglior progetto/prodotto secondo te e perché? zanzotti3            zanzotti4

Mi piacciono tutte le mie creazioni; certo mi rendo conto che alcune incuriosiscono di più i bambini rispetto ad altre, ma ogni singolo oggetto ha una storia e nasce da una forte convinzione, per questo non so dire quale sia migliore  degli altri.

• Quali caratteristiche principali deve avere il design a misura di bimbo?

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Deve essere intuitivo, semplice, e lasciare spazio all’immaginazione.

• Qual è un tema che ti sta a cuore e che vorresti sviluppare all’interno del tuo brand?

Mi piacerebbe creare dei contenitori di latta. Contenitori di sogni.

Anche Zanzotti Design con le sue colorate e bellissime creazioni, sarà presente nel nostro  temporary store dal 19 al 21 dicembre, presso l’Atelier Morbiducci di via Bodoni 83, Roma.

Non mancate!

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magneti
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Orecchio Acerbo: Libri per ragazzi che non recano danno agli adulti / libri per adulti che non recano danno ai ragazzi.

Manca esattamente un mese all’inizio della tre giorni del nostro XKIDS Temporary Store, e oggi abbiamo deciso di inaugurare un nuovo spazio all’interno del blog per farvi conoscere più nel dettaglio i brand e gli espositori che vi prenderanno parte.

Cominciamo da una casa editrice davvero particolare, Orecchio acerbo, nata a Roma nel 2001 che pubblica libri illustrati per bambini e ragazzi, coniugando la qualità dei testi con la ricerca visiva e grafica. Abbiamo fatto due chiacchiere con una delle fondatrici della casa editrice, Fausta Orecchio:

  • Come è nata la vostra casa editrice?


Il nostro primo libro, “Il gigante Gambipiombo” di Fabian Negrin, è uscito il 6 dicembre del 2001. Fino ad allora, Orecchio acerbo era solo uno studio grafico, che da sempre aveva collaborato con molti fra gli illustratori che poi hanno firmato i nostri libri. Come studio grafico lavoravamo – ed è così anche oggi – nel settore della produzione culturale, dall’editoria al teatro e al cinema. In quel periodo – fra il 2000 e il 2001 – molti degli spazi per fare “buona grafica” si andavano chiudendo, ovunque aumentava il potere decisionale degli uffici marketing, e così, insieme a Sara Verdone e a Simone Tonucci, abbiamo deciso di provare a sperimentare in prima persona se fosse possibile coniugare la qualità alla vendibilità.

  • Quali sono le linee guida dei vostri progetti?

C’è un “bugiardino”, proprio come quello delle medicine, che accompagna molti dei nostri libri. Fra le voci principali ci sono:

Categoria farmaceutica

Libri per ragazzi che non recano danno agli adulti / libri per adulti che non recano danno ai ragazzi.
Indicazioni terapeutiche
Stati di grave bulimia televisiva. Sindrome acuta di insufficienza immaginatoria. Distonia o rimbecillimento da abuso di videogiochi. Irritazioni cellulari da SMS. Coaudiuvante nel trattamento delle dipendenze da psicofamiliari (anfemammine, erononnine, coccaziine ecc.). Intolleranze alimentate razziali, politiche, religiose ecc.). Elettroencefalodramma da iperattività. Squilibri emotivi connessi a stress per mancanza di mancanze. Stati apatici da eccesso di conformismo. Danni nel campo visivo. Abbassamento della soglia di solidarietà.

Abbiamo poche collane e ogni libro viene studiato e lavorato come un oggetto unico, ogni libro ha la sua storia e, quindi, la sua forma. Fra le poche collane, una a cui teniamo particolarmente è “Lampi light”, libri col poster che si rivolgono a un pubblico di adolescenti e adulti: un tentativo di far varcare all’albo illustrato il confine dei libri per bambini. Nel 2010, dalla collaborazione con l’associazione Asinitas e un folto gruppo di migranti, è nata “Else” libri interamente fatti a mano e stampati in serigrafia. Infine “orecchio acerbo expo” che ospita cataloghi di mostre legate ai grandi nomi dell’illustrazione. Tutti gli altri titoli sono diversi fra loro e così li abbiamo raggruppati per aree tematiche. Aree tematiche che ben raccontano il nostro progetto editoriale: da un altro punto di vista, raccontare il presente, raccontare la diversità, grandi temi, la difficoltà di crescere, memoria, guerra e pace, vincere le paure, gli altri animali, storie visionarie e dell’assurdo, ridere e sorridere.

  • Qual è il vostro miglior libro secondo te e perché?

È difficile per me dirlo. Ogni volta, l’ultimo libro uscito mi sembra il migliore. In questo momento sono felicissima di “Lindbergh”, nato dalla tesi di laurea in illustrazione e design del giovane Torben Kuhlmann. È la storia di una grande avventura, quella di un piccolo topo che riesce a sorvolare l’oceano atlantico e ad arrivare a New York, dove diventerà così famoso che la sua immagine tappezzerà i muri di tutta la citta. E alla fine un bambino, Lindbergh il suo nome, davanti ad uno di quei manifesti sognerà di volare anche lui… Le immagini di “Lindbergh” hanno un sapore antico e insieme contemporaneo e giustamente qualcuno ha paragonato il libro a “L’approdo” di Shau Tan. Sì, è “L’approdo” ma per bambini. Una bellissima storia che è al tempo stesso un invito a non rassegnarsi alle proprie condizioni, a sognare, e a non avere confini.

  • Quali caratteristiche principali deve avere un libro per bambini?

Secondo me ai bambini si può e si deve parlare di tutto. La cosa fondamentale è che i libri siano belli e necessari, e che facciano crescere, scoprire qualcosa. D’altra parte credo siano le stesse prerogative che debba avere un libro per gli adulti.

La mia famiglia selvaggia
  • Qual è un tema che ti sta a cuore e che vorresti sviluppare all’interno della tua casa editrice?

I temi sono molti, ma l’importante per me non è tanto il “cosa” ma il “come”. Si possono affrontare grandi e importanti temi – come la migrazione, l’ambiente o il lavoro – ma senza le parole e le immagini giuste si trasformano in libri noiosi e inutili.

Ringraziamo Fausta Orecchio e vi ricordiamo che molti dei titoli di Orecchio acerbo saranno presenti a XKIDS Temporary Store dal 19 al 21 dicembre, all’Atelier Morbiducci, via Bodoni 83, Roma.

Piccolo elefante cresce

Per maggiori info: http://www.orecchioacerbo.com/

Firmino

Il Mondo di EVE e Lagrama presentano: XKIDS Temporary store.

Dal 19 al 21 dicembre 2014 a Roma, presso lo storico Atelier Morbiducci a Testaccio in Via Bodoni 83, si terrà XKIDS il primo kids lifestyle temporary store della Capitale.

Negli ultimi anni, grazie al lavoro di coraggiosi imprenditori e giovani creativi, il mercato destinato all’infanzia ha aperto i propri orizzonti, proponendo progetti innovativi che sono espressione di una nuova sensibilità verso temi pedagogici, di eco-sostenibilità ed ergonomia che portano con sé la storia del design, ma anche della tradizione e del “saper fare”. Esiste una produzione alternativa rispetto a quella della grande distribuzione, tutta da scoprire.

Lagrama e Il mondo di EVE, in occasione del prossimo Natale, propongono per la prima volta a Roma il format di un “kids concept store”, allo scopo di rendere note e dare visibilità a realtà commerciali che lavorano in questa direzione.

XKIDS   è l’occasione ideale, per gli espositori/venditori, di proporre i propri prodotti rivolgendosi ad un network di operatori e fruitori attenti ai temi di qualità, funzionalità, sostenibilità e confort del bambino, secondo il concetto innovativo dello “sharing”, nel senso di condivisione degli spazi, ma anche e soprattutto di condivisione di un’idea: innescare curiosità e interesse sulla produzione “a misura di bambino”.

XKIDS, inoltre, intende valorizzare in particolare l’imprenditoria femminile, nella convinzione che le donne, con la loro naturale propensione a ri-programmarsi al passo coi tempi e con la vita, possano essere un’importante risorsa per attivare la ripresa economica.

Le categorie merceologiche presenti sono:

  • Arredamento
  • complementi di arredi
  • abbigliamento
  • scarpe
  • giochi
  • libri
  • food
  • tessile
  • illustrazioni
  • family planning